Il controllo giudiziario è una misura di prevenzione patrimoniale prevista dal Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011). Si tratta di un istituto “intermedio” tra l’amministrazione giudiziaria e le misure interdittive antimafia, come l’interdittiva antimafia e l’informazione interdittiva.

Il controllo giudiziario può essere disposto dal Tribunale:

  • Su richiesta del Prefetto: quando vi è il pericolo di infiltrazioni mafiose in un’impresa.
  • Su domanda dell’interessato: quando l’impresa ha già ricevuto un’informazione interdittiva antimafia e vuole dimostrare di aver adottato misure idonee a prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.

Il controllo giudiziario consiste nella nomina di un amministratore giudiziario che ha il compito di:

  • Controllare l’amministrazione dell’impresa: verificando la regolarità delle attività economiche e finanziarie.
  • Impedire che l’impresa sia infiltrata da organizzazioni mafiose: adottando misure idonee a prevenire il rischio di infiltrazioni.

Il controllo giudiziario ha una durata di un anno, rinnovabile per ulteriori due anni. Al termine del periodo di controllo, il Tribunale può:

  • Disporre la revoca del controllo: se l’amministratore giudiziario ha verificato che l’impresa ha adottato misure idonee a prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.
  • Disporre l’amministrazione giudiziaria: se l’amministratore giudiziario ha verificato che l’impresa non ha adottato misure idonee a prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.

Il controllo giudiziario rappresenta uno strumento importante per:

  • Prevenire le infiltrazioni mafiose nelle imprese: tutelando l’economia sana e il mercato libero.
  • Consentire alle imprese che hanno ricevuto un’informazione interdittiva antimafia di recuperare la propria reputazione: dimostrando di aver adottato misure idonee a prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.

L’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha chiarito che il controllo giudiziario non è una causa di esclusione dalle gare d’appalto. Questo significa che l’impresa, una volta ammessa al controllo giudiziario, può:

  • Essere invitata alle procedure di gara successive all’ammissione.
  • Presentare la propria offerta.
  • Aggiudicarsi l’appalto, se la sua offerta è la migliore.

Tuttavia, è importante ricordare che l’impresa deve comunque mantenere i requisiti generali e speciali di partecipazione alla gara per tutta la durata della procedura e fino alla completa esecuzione del contratto d’appalto.

In particolare, l’impresa deve:

  • Non essere sottoposta ad alcuna delle cause di esclusione previste dal Codice dei Contratti Pubblici.
  • Avere la capacità tecnico-organizzativa e finanziaria per eseguire l’appalto.
  • Essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
  • Non aver commesso gravi illeciti professionali.

La stazione appaltante ha l’obbligo di controllare se l’impresa in questione possiede tutti i requisiti necessari per partecipare alla gara. In caso di dubbi, la stazione appaltante può richiedere all’impresa di fornire ulteriori informazioni o documentazioni.

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